Avevamo lasciato Dalma Maradona in attesa di una risposta di Aurelio De Laurentiis. La “Hija de Dios”, come il titolo del documentario che sta girando, ha chiesto via whatsapp al presidente del Napoli di farla entrare a filmare allo stadio intitolato a suo padre.
Nuovo no
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De Laurentiis non ha risposto direttamente a Dalma, che però ha ricevuto una mail: l’avvocato del presidente, Lorenzo De Sanctis, le ha confermato il diniego alla richiesta di ingresso allo stadio che porta il suo stesso cognome, giustificando il nuovo no con una trattativa in corso con una piattaforma internazionale per la registrazione di una serie. Pochi indizi. E poche parole, che però hanno preso forma quando ieri pomeriggio ha parlato De Laurentiis: “Abbiamo scritto e stiamo registrando 30 episodi, prodotti da una piattaforma internazionale, e riguarderanno la storia del Napoli a partire da Giorgio Ascarelli nel 1926 fino ai tempi nostri. Se non ci fosse stata la morte di Maradona avremmo già cominciato a girare”. Dalma ci è rimasta molto male, ma dall’Argentina hanno chiesto alla Bronx, la casa di produzione che si occuperà delle scene napoletane de “La hija de Dios”, di sondare il terreno con il Comune di Napoli, proprietario dello stadio. De Laurentiis ha anche annunciato che il 20 dicembre andrà alla Farnesina dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio per presentare l’idea dell’organizzazione di una partita annuale dedicata a Diego Maradona. La prima, idealmente il 24 maggio, giorno del compleanno di Aurelio De Laurentiis, sarà un Napoli-Argentina.
Quanti figli?
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Diego, Diego, sempre Diego. Film, serie, maglie, ricordi, omaggi, partite. Maradona è un patrimonio, e attorno alla sua figura è in corso una guerra di vari mondi. Al momento ci sono cinque figli riconosciuti, Diego Junior, Dalma, Gianinna, Jana e il piccolo Diego Fernando. Una richiesta di paternità negata a Magalì Gil, altre due in attesa, quelle di Santiago Lara e Eugenia Laprovittola, e la possibile incorporazione dei figli cubani, che inizialmente erano tre, i gemelli Joana e Lu e Javielito, e ora sono cinque visto che si parla anche di Harold e Johanna. La giudice che segue la successione ha dato tempo fino al febbraio del 2022 ai possibili eredi di farsi avanti.
Battaglia legale
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Questa dozzina di giovani tra gli 8 e i 35 anni hanno diritto, o lotteranno per aver diritto, alla spartizione del patrimonio di papà Diego Armando, attorno al quale è partito un complesso e intricato iter giudiziario che sta strozzando la battaglia per l’eredità Maradona. In campo un esercito di avvocati, e lo stesso giudice che si occupa della successione che è cambiato quattro volte perché i vari figli avevano presentato domanda di eredità in luoghi differenti. Ora almeno i cinque ufficialmente riconosciuti si sono riuniti sotto la guida di Sebastian Baglietto, storico legale di Claudia Villafañe, l’avvocato scelto dal giudice per curare la successione.