Il mondo del ciclismo è in lutto: nel pomeriggio si è spento Felice Gimondi a causa di un malore improvviso mentre stava facendo il bagno il bagno aii Giardini Naxos, dove era in vacanza con la moglie. Nella sua carriera ha vinto tutto, storica la sua rivalità con Merckx
Felice Gimondi, ex campione bergamasco di ciclismo, che concluse la sua carriera su strada nell'ottobre 1978 partecipando al Giro dell'Emilia, oggi pomeriggio si è spento a causa di un malore improvviso quando in compagnia della moglie stava facendo il bagno ai Giardini Naxos in Sicilia. Sul posto è subito intervenuta anche una motovedetta della Guardia Costiera, ma tutti i tentativi di rianimarlo da parte dei medici sono stati inutili. L'ex campione italiano di ciclismo, che era sofferente di cuore, secondo i soccorritori sarebbe morto per un infarto. Avrebbe compiuto 77 anni il prossimo 26 Settembre.
Felice Gimondi era nato il 29 Settembre 1942 a Sedrina, in provincia di Bergamo. Cominciò a correre da allievo nel 1958 ottenendo la sua prima vittoria nel magigo 1960 nella Bergam-Celana. Appena pochi anni dopo essere diventato professionista vinse il suo primo Tour de France nel 1965, fu il primo di numerosi successi che si susseguirono in modo ininterrotto negli anni successivi. Ancora oggi è uno dei pochi corridori italiani che può vantare nel suo curriculum di aver vinto tutte e tre le massime competizioni nel campo del ciclismo: il Giro d'Italia, il Tour de France e la Vuelta spagnola, nel 1968. Nel suo curriculum anche un Mondiale, una Parigi-Roubaix, una Milano-Sanremo e un Lombardia. Nel complesso, 118 vittorie da professionista. Ai Mondiali ha portato per undici volte i colori azzurri.
Durante la sua carriera patì solo la concorrenza con il "cannibale" belga Eddy Merckx, cosa che fece in modo venisse più volte etichettato come "eterno secondo"; ma in realtà è stato uno dei suoi più validi avversari in carriera. Ai loro duelli sulle bici sono dedicate le canzoni "Gimondi e il cannibale" di Enrico Ruggeri e "Sono felice" di Elio e le Storie Tese.
Dopo il ritiro avvenuto nel 1978 non è rimasto molto lontano dal mondo del ciclismo. Nel 1988 è diventò direttore sportivo della Gewiss-Bianchi e poi, nel 2000 divenne presidente della Mercatone Uno-Albacom, squadra di Marco Pantani
Tra le reazioni più sentite ed immedite alla morte di Felice Gimondi c'è stata quella di Eddy Merckx, suo rivale storico sulle strade per tutta la vita ma anche suo grande amico, che all'Ansa ha dichiarato:
"Stavolta perdo io. Perdo prima di tutto un amico e poi l'avversario di una vita. Abbiamo gareggiato per anni sulle strade l'un contro l'altro, ma siamo diventati amici a fine carriera. L'avevo sentito due settimane fa così come capitava ogni tanto. Che dire, sono distrutto. Felice è stato prima di tutto un grande uomo, un grande campione, purtroppo ce lo hanno portato via. È una grande perdita per il ciclismo. Mi vengono in mente tutte le lotte che abbiamo fatto insieme… Un uomo come Gimondi non nasce tutti i giorni, con lui se ne va una fetta della mia vita. È stato tra i più grandi di sempre"
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