Attacco hacker, colpite 500mila Pec

Roberto Baldoni, numero 1 della sicurezza cibernetica italiana, ha invitato tutti i possessori di una PEC a monitorre i propri account dopo l'attacco dei giorni scorsi. A seguito del quale sono risultate esposte 500mila caselle di posta elettronica, tra cui circa 98mila mail e password della pubblica amministrazione. 

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In questi ultimi giorni un grande attacco hacker ha colpito in Italia circa tremila soggetti tra pubblici e privati. Sono risultati violati circa 30 mila domini e 500mila le caselle postali coinvolte, tra quest'ultime circa 98 mila appartengono alla Pubblica Amministrazione. 

La conseguenza immediata di questo attacco è stata la sottrazione di dati personali della Pec di magistrati, questo ha portato al blocco dei servizi delle Corti d'Appello di tutto il Paese. Sono stati però violati anche ministeri degli Esteri, della Difesa, dell'interno e dell'Economia.

L'azione ha mandato in tilt i tribunali, con la sottrazione di dati personali delle Pec di magistrati ed il conseguente blocco dei servizi delle Corti d'appello di tutto il Paese, ma sono stati interessati anche i ministeri di Esteri, Interno, Difesa, Economia, Sviluppo economico. Roberto Baldoni, vicedirettore del Dipartimento d'informazione per la Sicurezza con delega alla cybersecurity, ha rivolto un appello a tutti i coinvolti a modificare la password d'accesso alla casella di posta.

 Roberto Baldoni, vicedirettore del Dipartimento d'informazione per la Sicurezza con delega alle cybersecurity, ha fatto un appello accorato a tutti i coinvolti, possessori di pw pec, affinchè decidano di cambiare la PW di accesso alla casella di posta elettronica. 

Data la grande rilevanza dell'episodio è stato informato anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha poi provveduto alla convocazione di una riunione tecnica svoltasi oggi al Dis. del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica per un approfondimento. 

Teminata la riunione Baldoni ha tenuto una conferenza stampa che da un lato ha rassicurato sulle operazioni di contenimento dell'attacco adottate, e dall'altro ha segnalato la necessità di rendere più forte il sistema di difesa. 

<<La situazione è sotto controllo, il ripristino della funzionalità è tuttora in atto. Vanno cambiate le password di accesso alla Pec, ma questo devono farlo i singoli è impellente la  necessità di "rendere più forte il sistema di difesa. E non è un problema tecnologico, ma sono più importanti i temi legislativi e contrattuali".  "Chi è entrato voleva prendere certe cose", si è limitato a dire Baldoni, che ha parlato di attacco "non di estrema raffinatezza".>>