Ankh: Divintà Egizie è un gioco da tavolo competitivo per due – cinque giocatori dai 14 anni in su realizzato da CMON e pubblicato nel nostro Paese da Asmodee Italia. In partite della durata di novanta minuti circa, i giocatori impersoneranno una tra cinque iconiche divinità dell’antico Egitto in una lotta per la conquista della devozione del popolo egizio, così da non essere dimenticati e finire nell’oblio.
Ankh: Divintà Egizie è un gioco asimmetrico di controllo dell’area in cui i giocatori dovranno costruire monumenti dedicati alla propria divinità, per guadagnare la devozione necessaria a diventare il dio più importante d’Egitto, e impegnandosi in conflitto con altri dei per dominare le regioni. Per fare tutto ciò, però, avranno bisogno di un nutrito numero di seguaci da sacrificare per costruire i suddetti monumenti e ottenere i Poteri Ankh della propria divinità.
Ankh: Divintà Egizie trasporta i giocatori in un lontano passato, all’ombra di piramidi e obelischi, quando i faraoni dominavano il mondo e le divinità influenzavano la vita delle persone.
Nell’antico Egitto, lungo il grandioso Nilo, le genti crescevano forti, nutrite dalle sue ricche acque e alimentate dalle sue benedizioni. Il popolo fioriva e parimenti fiorivano anche le loro divinità. Le persone costruivano monumenti, compivano sacrifici e veneravano i loro dèi e in cambio, le divinità concedevano conoscenza, strumenti e ricchezze.
Le divinità che ricevevano costante devozione crescevano potenti, gloriose e influenti. Potevano allungare una mano e cambiare il mondo per solo capriccio. Coloro i cui nomi non erano più pronunciati dalle labbra della gente, vedevano invece le loro forme alterare, i loro passi vacillare e i loro poteri diminuire. Il cambiamento era arrivato nella terra del Nilo e con il cambiamento venne anche la guerra.
Le divinità non erano mai state creature fraterne tra loro e in quel momento, vedendo la loro stessa esistenza minacciata, radunarono le loro forze e schierarono i propri devoti, mettendoli in marcia verso la guerra. Alla fine, quando la sabbia si sarà posata, il sangue si sarà seccato e i venti si saranno trasformati in brezze leggere, solo una divinità emergerà trionfante in questa nuova era di monoteismo.
Il setup di una partita ad Ankh: Divintà Egizie è piuttosto semplice, seppur non velocissimo data la quantità di materiali necessaria a giocare. Per prima cosa, ogni giocatore sceglie una delle potenti Divinità Egizie tra quelle disponibili (Amon, Anubi, Iside, Osiride e Ra) e prende i componenti che appartengono a quella divinità. Questi comprendono: la miniatura della propria divinità, le miniature dei guerrieri associati alla divinità, la propria plancia divinità, la propria plancia unione, i segnalini Ankh, le proprie carte combattimento e la carta di consultazione dei giocatori. I giocatori di alcune divinità, come ad esempio Osiride, dovranno inoltre prendere alcuni componenti speciali associati alla divinità in questione.
Fatto ciò, ogni giocatore prende un segnalino Seguace e i segnalini rimasti vengono messi in una riserva generale a portata di mano di tutti i giocatori. Ogni giocatore appronterà quindi le proprie plance come indicato nel regolamento e posiziona il proprio segnalino sul tracciato Devozione. Vengono quindi preparati i tracciati delle Azioni e il tracciato Evento.
I giocatori sceglieranno quindi, di comune accordo o casualmente, uno scenario dal libro degli scenari e seguiranno le istruzioni riportate, posizionando sul tabellone di gioco (che rappresenta una mappa a esagoni dell’Egitto, suddivisa in tre regioni) i Monumenti (Piramidi, Templi e Obelischi), i segnalini Ordine di Conflitto e i Cammelli oltre alle proprie miniature. Quindi, si dovrà scegliere (in accodo o casualmente) una carta Guardiano di Livello 1, una di Livello 2 e una di Livello 3 e collocarle accanto al tabellone, posizionando di fianco a esse il numero di corrispondenti miniature Guardiano in base al numero dei giocatori. Infine, si dovranno seguire tutte le eventuali indicazioni particolari fornite dallo scenario scelto.
Le regole di Ankh: Divintà Egizie sono piuttosto semplici e di facile apprendimento, ma i poteri asimmetrici delle divinità, accoppiati con le interazioni di queste semplici regole, portano a una serie di possibilità davvero sconcertante. Ne consegue che il padroneggiare appieno tutte le strategie possibili richiederà quindi un po’ di tempo e qualche partita, con una curva di apprendimento, comunque, non particolarmente ripida e al contempo soddisfacente.
Durante il proprio turno, in Ankh: Divintà Egizie un giocatore può effettuare una o due delle seguenti quattro azioni a disposizione:
Muovere le Miniature: posizionare correttamente le proprie miniature è vitale se si vuole sfruttare al massimo ogni regione della mappa. Molte situazioni nella partita richiedono che le miniature siano adiacenti a un’altra miniatura oppure a un Monumento. Evocare una Miniatura permette a un giocatore di scegliere una miniatura dalla propria riserva personale (Guerriero o Guardiano) e di collocarla sul tabellone di gioco. Ottenere Seguaci: il giocatore ottiene un numero di Seguaci pari al numero di Monumenti ai quali ha delle miniature adiacenti. i Seguaci sono vitali per costruire nuovi Monumenti per onorare le divinità e per sbloccare i poteri Ankh. Sbloccare un Potere Ankh: i poteri Ankh presenti sulla plancia della divinità possono essere usati solo dopo che sono stati sbloccati. I poteri Ankh sono divisi in tre livelli ed elencati sulla plancia Divinità in tre colonne. Ogni divinità può avere al massimo due poteri Ankh sbloccati in ogni livello. Oltre a sbloccare un potere Ankh, questa azione in alcuni casi può anche concedere al giocatore il controllo di una miniatura Guardiano.Ognuna di queste azioni viene indicata muovendo verso destra il segnalino sul corrispondente tracciato delle azioni, che è comune a tutti i giocatori. Quando un segnalino azione arriva alla fine del proprio tracciato, si verifica un evento e il segnalino andrà riposizionato all’inizio del proprio tracciato. Ciò farà spostare verso destra il segnalino evento sul tracciato degli eventi, attivando di conseguenza uno dei tre tipi di eventi. Il tracciato degli eventi funge anche da timer del gioco, quando l’ultimo evento avrà luogo, la partita terminerà. Le tre tipologie di evento che di volta in volta andranno ad accadere sono:
Controllare un Monumento, che consente al giocatore di turno di prendere possesso di un Monumento neutrale o, se non ve ne sono disponibili, di un monumento di una divinità avversaria. Carovana di Cammelli, che consente di posizionare in una regione sul tabellone di gioco, lungo i lati degli esagoni, fino a sei miniature rappresentanti una carovana di cammelli in modo da tagliare la regione in due e ad andare di conseguenza a creare una nuova regione. La nuova regione così creata ha due effetti: fornisce una regione aggiuntiva che viene valutata durante i conflitti e separa gli esagoni che prima erano adiacenti e ora non vengono più considerati tali. Conflitto che, come si può ben immaginare, darà il via a un conflitto tra le varie divinità in gioco e i relativi guerrieri.In Ankh: Divintà Egizie Il Conflitto è un evento globale che influenza tutte le regioni e coinvolge tutti i giocatori. Le regioni che non ospitano alcuna miniatura vengono ignorate, mentre quelle che ospitano miniature che appartengono a un solo giocatore, vengono considerate Dominio di quel giocatore e gli forniscono un punto Devozione più un ulteriore punto Devozione per ogni maggioranza per ogni tipo di Monumento che possiede in quella regione. Se invece una regione ha miniature che appartengono a due o più giocatori, ha luogo un Combattimento. In Ankh: Divintà Egizie tutti i giocatori iniziano la partita con un set identico di sette carte combattimento che andranno giocate in questa occasione, per cercare di influenzare e quindi vincere il combattimento.
Il primo passo per ogni giocatore presente nella Regione è scegliere e rivelare una singola carta dalla propria mano. Seppur semplice, questo processo è carico di decisioni. Le carte, infatti, sono composte da due parti, un valore numerico da 0 a +3 che verrà sommato al totale delle miniature possedute nella regione, e un’azione o un effetto. Le carte, una volta giocate, rimangono sul tavolo sotto gli occhi di tutti, finché non verrà giocata una carta, con valore 0, che consentirà di riprendere in mano le carte giocate.
Poiché gli eventuali combattimenti nelle regioni si risolvono secondo la sequenza dettata dai segnalini Ordine di Conflitto posizionati durante il setup come indicato dallo scenario, la scelta di che carte giocare in quale regione diventa un fattore cruciale, proprio a causa degli effetti delle carte e della sequenza di combattimento, che è così composta:
Scegliere e rivelare una carta. Costruire un Monumento. Se un giocatore gioca questa carta, sacrificando tre seguaci potrà costruire un Monumento a sua scelta, per puntare ad avere una maggioranza e ottenere quindi un punto Devozione Risolvere la Piaga. Se qualche giocatore ha giocato la carta Piaga delle Locuste, tutti i giocatori con unità nella regione devono segretamente scegliere un numero di seguaci da sacrificare. Chi sacrifica più seguaci sarà immune alla piaga, mentre tutte le unità degli altri giocatori presenti nella regione saranno eliminate (ad eccezione delle miniature delle divinità). Maggioranza di Monumenti. Consente far guadagnare un punto Devozione alla divinità con la maggioranza per ogni tipo di monumento. Ciò potrebbe far guadagnare a un giocatore fino a tre punti Devozione. I pareggi non contano. Risoluzione del Combattimento. il giocatore con il punteggio maggiore di forza, dato dalla somma del valore della carta giocata e del numero di proprie miniature presenti nella regione, elimina tutte le miniature degli altri giocatori presenti nella regione. Il vincitore della battaglia ottiene un punto Devozione.In Ankh: Divintà Egizie la Devozione guadagnata viene registrata muovendo il proprio segnalino sul tracciato Devozione, comune a tutti i giocatori. Nelle partite da tre o più giocatori, al termine del terzo evento Conflitto, le due divinità che si trovano più indietro su questo tracciato corrono il rischio di venire dimenticate dal popolo d’Egitto. Per evitare questo destino, quelle due divinità si uniscono in una singola entità divina. I giocatori che controllano queste due divinità ora dovranno giocare come una squadra per il resto della partita, vincendo o perdendo insieme. Tutte le miniature e i monumenti della divinità minore tra le due vengono rimossi dal tabellone.
Inoltre, il tracciato Devozione è diviso in due parti: una parte composta di caselle rosse, che occupano una porzione che va dalla partenza a fino circa due terzi del tracciato, e una parte composta di caselle blu che va dal punto in cui terminano le caselle rosse fino alla sommità del tracciato. Al termine del quarto evento Conflitto, tutte le divinità che dovessero ancora trovarsi nella parte rossa di tracciato saranno eliminate dal gioco. Ciò potrebbe comportare anche l’eliminazione di tutti i giocatori e la partita terminerebbe senza vincitori e con un Egitto volto all’ateismo. Se invece dopo questo evento dovesse rimanere in gioco una sola divinità, questa vincerebbe immediatamente la partita.
Infine, se la Devozione di una divinità dovesse raggiungere la cima del tracciato, il giocatore di quella divinità vincerà immediatamente la partita. Altrimenti, se nessuna delle condizioni precedenti viene soddisfatta, la partita viene vinta dal giocatore con la maggiore Devozione dopo che l’ultimo evento sul tracciato Eventi viene risolto.
Dal punto di vista editoriale e dei materiali dei componenti, Ankh: Divintà Egizie tocca vette di pura eccellenza, salvo poi scivolare nella mediocrità di alcuni elementi. Il vero punto forte di questa produzione è senza alcuna ombra di dubbio la qualità delle miniature, tra cui spiccano sicuramente quelle delle divinità. Realizzate in ottima plastica e scolpite magistralmente, queste miniature sono ricchissime di dettagli e sono sicuramente tra le migliori mai realizzate per un gioco da tavolo. Offrono sicuramente un bel colpo d’occhio sul tavolo di gioco e sapranno regalare parecchie soddisfazioni agli appassionati di pittura delle miniature.
La miniatura di Osiride a cui abbiamo applicato un primer zenitale...Decisamente buono il cartone utilizzato per la realizzazione del tabellone di gioco e dei vari segnalini, solo sufficiente, invece, il cartoncino usato per le varie plance delle divinità e per i vari tracciati. Sebbene sia plastificato, risulta essere troppo leggero e a rischio continuo di spiegazzatura se non maneggiato con attenzione. Anche la qualità delle carte è appena sufficiente, queste infatti non sono telate e risultano molto leggere. Poiché non vanno mai mescolate, si potrebbe fare a meno di utilizzare le bustine protettive, ma noi consigliamo di usarle ugualmente, proprio per rinforzarle un po’ ed evitare pieghe accidentali.
Dal punto di vista artistico, invece, nulla da eccepire. Le varie illustrazioni presenti su carte e componenti e la mappa rappresentata sul tabellone sono di buona qualità e restituiscono un’ottima atmosfera, aiutando i giocatori a calarsi nell’ambientazione.
Ankh: Divintà Egizie è molto semplice da insegnare. Le azioni stesse sono molto facili da capire e i tracciati sono semplici da comprendere. Il sistema di combattimento non è affatto contorto, poiché le carte stesse sono praticamente auto esplicative. Le varie meccaniche combinate tra loro si traducono in strategie e processi decisionali profondi. Il sistema di tracciati ed eventi implica che si debba sempre tenere d’occhio i propri avversari e prevedere chi attiverà un dato evento. Durante il proprio turno di solito è possibile effettuare una serie ottimale di azioni, ma spesso si sarà costretti a prendere decisioni non ottimali per la propria strategia, solo per impedire a un avversario di ottenere il vantaggio di un evento.
Ogni divinità ha un’abilità speciale unica, che può aiutare a guidare la propria strategia, ma tutte hanno gli stessi poteri Ankh da sbloccare. Sbloccare questi poteri consente di ottenere benefici da specifici stati del tabellone o dal controllo di monumenti, oltre al poter acquisire i Guardiani, potenti mostri che si aggiungono alle proprie abilità e donano ulteriore spessore al gioco.
I GuardianiLa meccanica della fusione delle due divinità ultime sul tracciato della devozione e la meccanica dell’esclusione dei giocatori che, a tre eventi dalla fine, non abbiano raggiunto un certo traguardo sul medesimo tracciato ci hanno piacevolmente colpito e a nostro avviso donano al gioco un pizzico di pepe e di strategia in più. Per la loro particolarità, potrebbero comunque non riscontrare il favore di tutti i giocatori. Il livello di rigiocabilità è decisamente alto, grazie all’asimmetria delle divinità e alle molteplici strategie adottabili, da provare di partita in partita.
Ankh: Divintà Egizie, al netto di quanto finora esposto, risulta essere un prodotto ottimamente riuscito, sia dal punto di vista prettamente ludico che da quello dei materiali, nonostante qualche scivolone in quest’ultimo comparto che ci ha onestamente un po’ deluso. Decisamente consigliato.
Ankh: Divintà Egizie è un prodotto che si rivolge prettamente agli amanti dei giochi da tavolo strategici e di controllo dell’area e a tutti quelli che amano costruire le proprie sorti da sé, senza doversi affidare al lancio di un dado. È sicuramente un titolo che ammicca maggiormente ai giocatori esperti, ma grazie alla semplicità del proprio regolamento può essere intavolato anche da chi non mangia pane e german a colazione.
© Fonte: Tomsw.it
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