Valeria Raciti, siciliana, ha sconfitto gli altri cuochi finalisti con ricette della sua terra
L'edizione di Masterchef di quest'anno ha portato nella finale i tre aspiranti chef con più talento di tutti: Gilberto, Gloria e Valeria. Le loro abilità nel corso della trasmissione erano emerse poco a poco, facendo facilmente intuire che sarebbero stati loro a disputarsi la vittoria finale.
Un livello molto alto, una delle finali più interessanti degli ultimi anni; ma alla fine la giovane Valeria, che all'inizio del programma quando si era presentata era fortemente insicura e dalla lacrima facile, ha saputo tirare fuori tutta la grinta della sua terra e confezionare piatti che, grazie a minimi errori, le hanno permesso di surclassare i suoi avversari e aggiudicarsi l'ambito titolo di ottavo masterchef italiano, l'opportunità di scrivere un libro di ricette per Baldini & Castoldi e 100 mila euro.
Ha conquistato i giudici con il menu Fra me e me, tutto incentrato sulla sua sicilianità: sei portate (una più di quelle richieste) mediterranee tra cui gli spaghetti cocco e ricci di mare, che ha estasiato i quattro chef, e poi la guancia di vitello con gambero crudo, bisque al Marsala e giardiniera di radici, molto ammirata per complessità, eleganza ed esecuzione. "Il piatto della serata", secondo Joe Bastianich. Un abbinamento che secondo la sua idea di cucina fa incontrare tradizione e innovazione.
Questo il menù completo che le ha fatto ottenere la vittoria finale:
"C'era una volta" - Bruschetta rivisitata con pane di Altamura, aglio, olio evo, basilico e sferificazione di pomodoro;
"Cannolo di alici marinate" - Cannolo ripieno di battuto di melanzane con aria di prezzemolo, mandorle tostate, salicornia e uova di trota;
"Gli opposti a volte si attraggono" - Guancia di vitello e gambero crudo con bisque al Marsala e giardiniera di radici e germogli;
"Piccione al tè Oolong Phoenix" - Piccione al tè Oolong Phoenix con patate alla barbabietola e bietoline rosse; "
Lieto fine" - Gelato alla ricotta su terra al pistacchio con coulis di lamponi e spugna di agrumi.
Valeria Raciti arriva da Aci Sant'Antonio, un paese di 18mila abitanti in provincia di Catania, grazie alla vittoria lascia ufficialmente la sua veste di segretaria amministrativa per laurearsi cuoca a tutti glie effetti. Finalmente potrà realizzare il sogno che ha tenuto a lungo nel cassetto di cucinare a tempo pieno, anche se per adesso vuole continuare a imparare e solo più avanti penserà alla possibilità di aprire un suo ristorante.
Di lei ricorderemo la semplicità, la voglia di migliorarsi e il sorriso che ha acquistato sempre assieme alla sicurezza che all'inizio non aveva:
"Da piccola stavo spesso da mia nonna e lei era praticamente sempre ai fornelli, cucinava per tutti. Così sin da bambina, quando capitava che restavo a casa da sola, anch'io per farle trovare qualcosa di pronto mi mettevo a preparare le ricette più improbabili, immangiabili certo, ma sono servite sicuramente da esercizio. La mia voglia di sperimentare non finisce mai. Mia nonna è stata la mia musa ispiratrice: quando assaggiavo qualcosa preparata da lei pensavo che non potesse esisterne una versione migliore. È mancata da pochissimo e la ferita è ancora tanto aperta nel mio cuore. Questa esperienza da quando è iniziata mi sta ha cambiato: sto affrontando le mie insicurezze e sto cercando di mettercela tutta, Per me cucinare è anche questo: un piccolo giardino segreto dove riesco a muovermi libera, senza alcun tipo di sovrastruttura e senza preoccuparmi di tutto il resto"
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