Vi siete mai domandati se non sia il caso di cancellarsi da Facebook?

​Considerando l'enorme quantità di problemi che ha causato alle persone e ai governi non sarebbe meglio che tutti noi prendessimo la decisione di lasciare facebook? Se lo chiede un filosofo sul New York Times 

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Gli scandali che hanno coinvolto Facebook negli ultimi anni hanno fatto dubitare molti utenti della sicurezza del social network. Quello che era nato all'inizio come un luogo dove comunicare liberamente con amici e parenti lontani, sta diventando sempre più un concentrato di diffusione di idee intolleranti e radicalizzazione politica, non solo in Italia ma in ogni parte del mondo.

Il risultato è stato che negli Stati Uniti Facebook fatica ad attrarre nuovi clienti, in Europa addirittura li sta perdendo perchè i più giovani o si iscrivono e cancellano o non si iscrivono affatto. Sembra infatti che tra di loro vadano più in voga mezzi di comunicazione meno "aggressivi" come istagram e snapchat. Ma cancellarsi da Facebook potrebbe avere un significato più profondo, almeno secondo il filosofo S. Matthew Liao che ha pubblicato un articolo a tal proposito sul New York Times.

Il discorso di Liao, direttore del centro di bioetica della New York University, se analizzato attentamente ha perfettamente senso. Ci sono infatti molteplici ragioni che fanno pensare che cancellarsi da facebook sia una cosa giust ada fare. Prima di tutto per un dovere morale verso se stessi: a volte facebook è come un serpente incantatore e non ci si accorge quanto tempo ci si passa sopra. 

Vi piace davvero stare in un luogo dove ogni vostra attività viene monitorata?Un posto in cui succedono scandali come quello di Cambridge Analytica? 

Starci troppo tempo su Facebook può anche generare insoddisfazione o insicurezza se si paragona la propria vita con quella che gli altri mostrano...che ovviamente essendo sul web può pure non essere minimamente vera, ma chi è che ci pensa sul momento? 

Liao parla anche di un punto di vista morale verso gli altri. Lasciare il social in molti potrebbe forse far riflettere chi lo gestisce sul modo errato che ha per farlo. Troppe cose che non dovrebbero esserci continuano a farla franca: gruppi di estremismo razziale e peggio, che se criticati non vengono cancellati o disprezzati, ma secondo Laio acquistano una visibilità sempre maggiore. E in effetti non ha tutti i torti il suo pensiero... 

Che dire poi di tutti i soggetti che si sentono al sicuro dietro un pc e liberano tutta l'aggressività che hanno repressa da dietro una tastiera? Non basta a volte evitare chi appare strano...i "mostri" peggiori spesso sono quelli più vicini a noi che ci colpiscono anche dopo tempo.

Un articolo destinato a far discutere a cui indubbiamente deve rispondere ognuno secondo la propria etica e il proprio metro di giudizio.