La riforma UE sul copyright, una minaccia per internet ?

In data odierna  l'Unione Europea ha compiuto il primo passo verso l'approvazione di una nuova legge sui diritti d'autore, che i critici affermano potrebbe costituire una minaccia non indifferente per internet. 

Oggi la commissione giuridica europea del Parlamento Europeo (JURI) ha votato a favore della legislazione denominata "Copyright Directive". Sebbene la quasi totalità della nuova legislazione aggiorni semplicemente il linguaggio tecnico per la legge sul copyright nell'era di Internet, sono presenti nella legislazione due disposizioni molto controverse. 

Il primo problema è costituito dall'articolo 11.

Si tratterebbe di una sorta di "tassa sui link"  da cui non si salverebbero nemmeno  le piattaforme online come Facebook e Google, infatti per caricare articoli o parti di essi o notizie di vario tipo, sarebbero costrette ad acquisire licenze da società di media per poter proporre agli utenti link ad articoli e notizie.  Anche i blog ad esempio se volessero riportare una notizia o una parte di un articolo dovrebbero acquistare tali licenze. 

Il secondo problema è costituito dall'articolo 13.

Si tratterebbe in questo caso di uno speciale filtro sui contenuti caricati. In altre parole questo punto della norma prevede che qualsiasi cosa venga pubblicata online nell'UE venga controllato per verificare eventuali violazioni del Copyright. Sarebbe un sistema che potrebbe essere visto come il Content ID di Youtube ma che dovrebbe analizzare l'intera Internet. 

Questi articoli sono sicuramente stati redatti con le migliori intenzioni. Prima su tutte la necessità di proteggere i titolari dei diritti d'autore; ma sono stati formulati troppo genericamente e per questo sono potenzialmente soggetti ad abusi ed intepretazioni personali potenzialmente dannose.

Emtrambi gli articoli l'11 e il 13 sono stati approvati questa mattina dalla commisione JURI, ma non potranno mai diventare legge ufficiale fino a che non saranno  approvati dall'intero Parlamento Europeo in una votazione plenaria. 

We can still win! Next steps for the #CopyrightDirective https://t.co/UcYZWbEdWw #SaveYourInternet #FixCopyright #CensorshipMachine pic.twitter.com/UpH0Ib8Hy4

— EDRi (@edri) June 20, 2018

Non esiste un preciso calendario in cui è possibile stabilire quando un tale voto potrebbe avere luogo, ma è probabile che potrebbe aver luogo tra dicembre 2018 e la prima metà del 2019. 

Stando alle dichiarazioni, riportate da The Verge, del direttore per i diritti digitali EDRi, l'esito della votazione è stato accolto in modo estremamente deludente. Tuttavia sembra che ci siano segnali che roventi polemiche siano nate a seguito del voto, e potrebbero indurre i parlamentari a non votare più a favore di questi articoli. 

Il destino della Copyright Directive non sarà deciso solo da un voto plenario del Parlamento Europeo. La legislazione attualmente vigente infatti prevede che la Copyright Directive debba essere discussa nei cosiddetti "trilogue negotiation, che non sono altro che discussioni a porte chiuse tra legislatori e stati membri dell'UE che avrebbero il fine di accelerare il processo di adozione di nuove letti. Alcuni critici però sostengono che sarebbero strumenti molto dubbi, questi negoziati interni potrebbero infatti dareuna maggior possibilità agli articoli 11 e 13 di diventare leggi. 

Cosa succederebbe se la legislazione venisse approvata nella forma in cui è adesso? 

Se la CopyrightDirective verrà approvata nella sua forma attuale, si avrebbero effetti davvero devastanti.

L'articolo 13, giusto per fare un esempio, prevederebbe la creazione di un filtro automatico per tutti i contenuti caricati online nell'UE, che dovrebbe essere incrociato e tenuto costantemente aggiornato con un database di licenze di Copyright. Un sistema davvero  troppo costoso da creare, quasi impossibile da aggiornare in tempo reale che potenzialmente potrebbe essere usato senza problemi dai troll dei diritti d'autore. Senza contare che un simile sistema potrebbe trasformare internet in un luogo dove gli utenti verrebbero costantemente sorvegliati e controllati. 

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