Nella corsa mondiale alla lotta all'inquinamento e ai carburanti alternativi al petrolio, la partita per l'auto a idrogeno si gioca principalmente in Asia. A fare da apripista è Toyota, seguita a ruota da Honda e Hyundai.
Il Giappone scommette sull'idrogeno
A Toyota spetta un primato: quello della produzione in serie. La sua Mirai è infatti la prima macchina a celle di combustibile uscita da una catena di montaggio. Come scrive il "Financial Times", "il Giappone sta scommettendo sulle vetture a idrogeno" come alternativa a quelle elettriche, e in questa scommessa vorrebbe addirittura coinvolgere i prossimi Giochi Olimpici che ospiterà: a Tokyo 2020, infatti, gli atleti saranno trasportati dal villaggio olimpico alle sedi delle competizioni su mezzi di questo genere, e persino la torcia simbolo dei Giochi potrebbe essere alimentata a idrogeno.
Toyota e le altre case
Toyota, insieme a Daimler e Bmw, guida un gruppo di 13 case automobilistiche che a partire da quest'anno e per i prossimi cinque investirà oltre 10 miliardi di dollari (circa 8,6 miliardi di euro) sulla tecnologia basata sull'idrogeno. Di questo gruppo fanno parte anche la giapponese Honda, con la nuova Clarity Fuel Cell, e la coreana Hyundai con la sua ix35 FCEV. Sempre in Asia, a lavorare sui motori "a celle" ci sono Nissan e Kia, mentre anche dall'Europa arrivano segnali in questa direzione: Volkswagen, ad esempio, ha svelato la versione a idrogeno della Golf al Salone di Ginevra, Mercedes lavora al successore della Classe BF-Cell, mentre Pininfarina ha creato la "Full Hydrogen Power" H2Speed.