Addio a Camilleri, il papà del Commissario Montalbano

 A 93 anni si è spento Andrea Camilleri, era ricoverato da un mese. I suoi romanzi, tradotti in 120 lingue, hanno venduto 30 milioni di copie. Diceva: "Non ho rimpianti e non ho paura di niente, neanche della morte". Dai romanzi al teatro fino alle prese di posizione sulla politica, l'Italia piange uno dei suoi più grandi autori contemporanei

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Andrea Camilleri non ce l'ha fatta, ad un mese dal suo ricovero per arresto cardiaco al Santo Spirito d Roma, si è spento questa mattina alle 8,20. Come espressamente richiesto dallo scrittore e dalla sua famiglia non ci sarà camera ardente ed il funerale si svolgerà domani in forma privatissima.  Soltanto dopo la sepoltura sarà reso noto il luogo in cui il grande autore riposerà per consentire ai tanti che lo hanno amato di potergli rendere omaggio. 

Grazie al grande successo riscontrato con la serie sul Commissario Montalbano, Camilleri era uno degli autori italiani di maggior successo commerciale. La serie era ambientata in Siciilia ed è stata pubblicata da Sellerio e  è stata tratta una serie di grandissimo successo in onda da anni sulla Rai con protagonista Luca Zingaretti. 

Il successo è arrivato a 70 anni per lui, ad età ormai avanzata, dopo una lunga carriera di regista, sceneggiatore e funzionario RAI. Il suo primo romanzo lo pubblicò presso la casa editrice a pagamento, Lalli. Era l'anno 1978 e mancavano ancora 20 anni per l'arrivo del successo e della sua "consacrazione" come autore arrivata con il romanzo "La concessione del telefono", che fu pubblicato online dalla libreria IBS. In seguito pubblicò con alcune delle maggiori case editrici italiane, Mondadori e Rizzoli, anche se la maggior parte dei suoi libri è stata pubblicata dalla casa editrice Sellerio. 

E' stato un autore davvero molto prolifico: sono stati pubblicati a suo nome più di cento libri. Perfino in questi ultimi anni della sua vita ha continuato a pubblicare più di un libro all'anno arrivando in cima alle classifiche dei libri più venduti. Perfino il suo ultimo romanzo, uscito il 30 gennaio,  con protagonista il commissario Salvo Montalbano, Il cuoco dell'Alcyo, è stato nelle prime posizioni tra i romanzi più venduti. 

 Il successo di Camilleri è strettamente legato a quello di Montalbano, che dal 1999 è associato al volto dell'attore Luca Zingaretti (fratello del segretario del Partito Democratico Nicola) che interpreta il commissario nella serie tv tratta dai romanzi di Camilleri, in produzione ancora oggi. 

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Una delle cose per cui Camilleri è più famoso è lo stile linguistico dei suoi libri, una via di mezzo tra italiano e siciliano denominato Vigatese, dal nome del paese immaginario, Vigata, in cui sono ambientate le storie di Montalbano. Questo stile linguistico ha struttura base simile all'italiano, ma nel lessico presenta anche molte parole siciliane che però sono sempre comprensibili in modo immediato anche per gli abitanti delle altre regioni d'Italia.

E' stato sempre molto attivo anche in politica. Negli anni 80, quando ancora era solo uno studente, si era iscritto al Partito Comunista. Dopo essere diventato famoso come scrittore ha preso parte a numerosi dibattiti politici, in modo particolare contro l'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e recentemente contro le politiche anti immigrazione di Matteo Salvini. 

Da  qualche anno era diventato cieco, per potare a compimento il suo romanzo "L'altro capo del filo" con Montalbano e i successivi si è avvalso dell'aiuto della sua assistente, Valentina Alfieri, che lui stesso definì come "l'unica in grado di scrivere in vigatese". In previsione della sua possibile morte Camilleri aveva consegnato a Sellerio, ben 13 anni fa, l'ultimo romanzo su Montalbano con il finale della sua storia con la precisa richiesta che fosse pubblicato solo dopo la sua morte. 

"Ho scritto la fine anni fa… ho trovato la soluzione che mi piaceva e l'ho scritta di getto, non si sa mai se poi arriva l'Alzheimer. Ecco, temendo l'Alzheimer ho preferito scrivere subito il finale. La cosa che mi fa più sorridere è quando sento che il manoscritto è custodito nella cassaforte dell'editore… È semplicemente conservato in un cassetto (…) Montalbano non morirà. Nessuna autopsia. Ma non potrà sbucare da nessun'altra parte… Se ne andrà, sparirà ma senza morire."