Di Saphira su Giovedì, 17 Maggio 2018
Categoria: Letteratura

Recensione: La Saga di Wise. La porta tra i mondi (Volume 1)

 Recensione di "La Saga di Wise. La porta tra i mondi. Vol 1" di Artemisia Birch. Panesi Edizioni. A cura di Alessia Municchi.

Oggi è mio grande piacere parlarvi di "La porta tra i mondi" il primo romanzo della Saga di Wise di Artemisia Birch.

Dopo aver finito di leggere questo libro sono rimasta stupida nell'apprendere che si tratta del primo romanzo scritto da questa autrice che ho trovato davvero notevole.

Artemisia crea col suo linguaggio, curato, raffinato ed elegante un incantesimo da cui esce un mondo incantato in cui accompagna il lettore, poco alla volta, fino a farlo sentire parte integrante del mondo della Gabria. Questo territorio è bellissimo e incontaminato dove la magia è potente e viene messa in risalto sia dalla forza degli elementi che dalla proprietà delle erbe usate nei rituali.

I termini usati nelle sue descrizioni sono sempre scelti con cura, ricercati e mai eccessivi, inseriti sempre in modo giusto per far risaltare la situazione di cui sta parlando all'interno di una trama che, a momenti, sembra quasi cantata da un aedo.

"Il fortuito incontro tra un uomo e una creatura fatata aveva riacceso una speranza ormai quasi ridotta a cenere, unendo in un'unica discendente e in un unico sangue i due immensi poteri"

 In questo modo nacque Màlia, l'antica regina sangue misto, protettrice sia degli uomini che degli esseri fatati dispensatrice di amore e saggezza che dovette affrontare l'invidia e la rabbia di una fata ribelle che tentò di ucciderla. A malincuore Màlia rinchiuse lei e gli altri esseri fatati ribelli nelle foreste di Swoon in uno stato di vita-non vita, dove avrebbero dovuto rimanere rinchiusi da un sigillo che però non rimase integro per sempre.....

Queste le premesse dell'inizio di questa storia in cui vedremo coinvolti i 3 grandi sapienti di Wise:

Misandra: Bellissima giovane donna, erborista esperta e molto affascinante madre amorosa della piccola Moldra che viene marchiata con il segno dell'acqua. Membro delle Muthras non si sente sempre all'altezza del suo compito e spesso cede ai sentimenti che prova per il Sapiente Ardan e il capitano della guardia Gawen. In un momento di forte crisi verrà chiamata a ricoprire un ruolo molto importante e, senza alcuna esitazione, non esiterà a mettere da parte gli amori e i suoi capricci per il bene di tutto il regno.

"La tremenda responsabilità dell'eletto nei confronti degli uomini e della natura stessa è legata inscindibilmente ad un'integerrima moralità e un'assoluta indifferenza alle lusinghe allettanti del potere. Come posso essere stata io la prescelta per tutto questo?"

"Nel congedarsi dai presenti, Misandra incrociò lo sguardo adorante del Guardiano della Torre. La sicurezza che l'aveva avvolta, con il suo potere fino a pochi momenti prima divenne ancora più luminosa. Distolse subito gli occhi dal suo viso, paga del suo nuovo ruolo e della maestosa identità. Con lo sguardo colpo di autorità, gli lanciò un'occhiata di ammonimento: i bei tempi trascorsi assieme erano ormai finiti e lei, ora, non era più la stessa."

 Moldra: giovane figlia di Misandra, viene marchiata col segno dell'Acqua, un elemento molto pericoloso che nessuna novizia né Muthras ha più avuto dai tempi di Màlia. All'inizio è soggiogata dal suo potere e ha spesso visioni che la devastano e che fatica a capire ; ma poi, con tempo e l'addestramento, inizia a "domare" i suoi poteri: padroneggia l'acqua e fa piovere a comando. Capisce di avere un'importante missione, anche se esprime sempre tutto col candore tipico dei bambini, quando la fata di Weeping Willows le appare in sogno.

"La dama delle tempeste...ecco ciò che desidero essere. Che le nubi accorrano al mio sguardo e che l'acqua, in ogni sua forma, assecondi il mio più piccolo cenno. Governerò su fulmini e tuoni."

"Vi attendevamo da lungo tempo. Màlia, prima di andarsene per sempre da questo posto che amava più di ogni altro, aveva predetto la venuta di una sua discendente, portatrice dell'Elemento Acqua nel suo sangue. Acqua, come voi"

 Ardan: Guardiano di Alagar, la nera torre dei Guardiani Silenti, uomini con la rarissima capacità di comprendere le energie degli elementi. E' il prediletto del Satnar di Alagar, a cui è destinato a succedere; ma il suo innamoramento per Misandra lo rende poco adatto alla missione, viene parzialmente corrotto dall'ombra. Nonostante questo è un uomo dal cuore buono, molto abile nel percepire i mutamenti ambientali attorno a lui; infatti è uno dei pochi che si rende conto che sta per accadere qualcosa di oscuro e terribile.

"La situazione sta precipitando. Presto dovrò fare un lungo viaggio e voi dovete tenere sotto controllo la Torre. Sospetto che il maligno si sia introdotto già all'interno della Sfera e credo di conoscerne il nome. Ora, è essenziale che l'intruso non sappia dei nostri sospetti, in questo modo sarà tutto sotto controllo, almeno per il momento...."

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 Questi tre importanti personaggi non passano all'azione in questo volume, ma iniziano a capire che una minaccia oscura sta per sconvolgerli tutti col proseguo della trama. Forse l'unica pecca di questo libro è proprio questo: manca di azione vera e propria, non vi sono scontri o battaglie tra le fazioni opposte coinvolte; ma penso sia una scelta voluta dell'autrice introdurre la trama con questo libro e poi svolgere il resto della storia negli altri.

Questo è un romanzo molto "al femminile", mi piace molto la matriarcalità delle Muthras, mi ricorda un po' quella delle sacerdotesse di Avalon di Marion Zimmer Bradley; le Muthras con il loro legame con la natura e la capacità di interagire con la forza degli elementi sono le depositarie del volere del Dio e sono la parte buona della natura femminile a cui si contrappone, come in ogni libro che si rispetti, quella malvagia che agisce, in modo infido, per creare disaccordi e la cui figura prende piede prepotente nella storia, sotto forma della balia della capricciosa principessa Rhenda, il cui scopo è favorire l'avvento dell'ombra.

Anche se questo romanzo è "al femminile" non viene dimenticata la parte maschile dando importanza e potere anche ai guerrieri, in particolare ai Silenti.

Contribuisce a portare il lettore dentro la trama ed a sentirsene parte integrante il grande uso delle erbe nelle descrizioni dei rituali, mai eccessivi o negativi e sempre rispettosi delle forze della natura.

"Alzando lo sguardo vero di loro, Misandra pronunciò parole che, solo allora, sentì sgorgare dal cuore, e il suo corpo prese a vibrare per l'emozione:

Vi Onoro o Luce dei viventi, a Voi innalzo la lode oh sacri elementi. O Sacro Fuoco, donate forza e in noi ardete; o sacra Terra, nutrite e custodite i vostri figli. Oh sacra Acqua , irrorate, fecondate e donate frutto; oh sacra Aria esalate in noi respiri di vita. Siate in Noi e Noi in Voi, che il nostro divino legame sia per sempre fruttuoso. Poniamo il Sigillo della nostra unione, dando vita alla sacra Fiamma. Così sia in Eterno.

Con un gesto grandioso, gettò nel braciere un grosso mazzo di erbe aromatiche che subito diffusero nell'aria piacevoli fragranze di rosmarino, salvia, menta, prezzemolo, timo e lavanda, creando una possente fiamma profumata che arse per pochi istanti, riducendosi ben presto in fumo denso e corposo."

 Consiglio di cuore la lettura di questo capolavoro a tutti gli amanti del Fantasy classico, epico e leggendario che vogliono fuggire dalla realtà quotidiana.

Il mio giudizio? Incredibilmente perfetto!

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