La midseason première di The Walking Dead 8 ha diviso il pubblico dei suoi fedelissimi per la scelta presa dallo showrunner Scott Gimple di far morire un personaggio che nei fumetti da cui è ispirata la serie è ancora vivo.
Al sito TVLine lo showrunner ha spiegato il perchè di quella scelta e perchè è stata fondamentale per quanto influenzerà il restante parte della stagione:
"Volevamo raccontare una versione della storia dei fumetti mantenendo le emozioni simili a quelle che si proverebbero leggendo il materiale originale, ma in modi diversi, permettendo agli spettatori che hanno letto i fumetti di non sapere quello che stava per accadere. Abbiamo pianificato di farlo anche proseguendo con la storia, alle volte prendendo dei momenti dalle pagine in modo piuttosto fedele e alle volte in modi davvero diversi, con lo scopo di amplificare in un certo senso il messaggio. La morte di Carl rientrava in quella categoria. Questa è, sotto molti aspetti, una specie di fine di un'era in The Walking Dead e l'inizio di una nuova"
Era necessario secondo Gimple che il personaggio a morire fosse Carl, dato che lui era stato il motore primario di tutte le azioni di Rick fin dall'inizio della storia. La sua morte ha portato al pubblico il messaggio che a morire possono essere anche i personaggi "più impensabili" perchè presenti fin dall'inizio., una tragedia può avvenire anche come nei primi episodi quando non ce l'aspettavamo.
Il giovane prima di morire ha cercato di dare a suo padre un messaggio importante: è necessario trovare un modo per convivere in modo pacifico con i Salvatori e Rick avrà un compito davvero arduo; non sarà facile convincere di questo i restanti membri della comunità di Alexandria. Negan poi non è proprio pensabile che accetti facilmente la cosa, ha comunque un'immagine da difendere.
Riguardo alla scena finale della puntata Gimple ha sottolineato:
"Dirò solo che ci saranno delle risposte. C'è un grande significato in quell'inquadratura".