Gualtiero Marchesi, maestro della cucina italiana, si è spento ieri a Milano. Nella sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze in Italia e all'estero.
Era uno degli chef italiani più famosi al mondo, la notizia della sua morte è stata resa nota da una fonte vicino alla famiglia. Titolare del ristorante "Il Marchesino" aveva ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze in Italia e all'estero. Nell'Ottobre scorso aveva lasciato il rettorato di Alma, la Scuola internazionale di Cucina Italiana dove si insegna il mestiere del cuoco e del pasticcere.
Creatore di piatti di altissimo livello è stato lui a creare il risotto in foglia d'oro che fu status symbol della Milano bene negli anni Ottanta. All'estero è spesso considerato il riferimento assoluto della cucina tricolore; è stato lui il fondatore della "nuova cucina italiana". E' è stato il primo chef al mondo a dire no alla Guida Michelin e a rinunciare ai punteggi delle guide; odiava l'idea di essere "Classificato" . La sua cucina ha lasciato il segno fin da subito.
In passato riassumendo il suo ruolo ha dichiarato:
"Ho avuto la fortuna di trovarmi in mezzo a dei grandi cambiamenti, a quella svolta che trasformò la cucina italiana da una cucina di osti in una grande cucina, riconosciuta nel mondo. Sono felice di aver dato il mio contributo di italiano"
È considerato da molti chef di successo un maestro. Ecco alcuni messaggi con cui suoi colleghi chef lo hanno salutato sui social...
"Era il top, il Maradona degli chef". Così Antonino Cannavacciuolo, chef di Villa Crespi (due stelle Michelin) e giudice di Masterchef durante un'intervista a Radio Capital.
Ciao Maestro. E grazie. pic.twitter.com/RgoD5flXyq
— Carlo Cracco (@craccocarlo) December 26, 2017
Per tutti noi sei stato un grande maestro ci mancherai!!! Grazie Gualtiero ❤️
— Bruno Barbieri (@barbierichef) December 27, 2017
Salutiamo con profonda commozione Gualtiero Marchesi, maestro e padre della cultura gastronomica italiana. Una lunga carriera e la voglia di non mollare mai. Soprattutto, la volontà di insegnare a tanti giovani chef che sono passati dai suoi ristoranti. Milano gli deve moltissimo
— Beppe Sala (@BeppeSala) December 26, 2017
Il saluto della città da oggi al teatro Dal Verme. Seguiranno le esequie nella Chiesa Santa Maria del Suffragio. E' stato chiesto di non portare fiori al funerale, ma di dare sostegno alla Fondazione che porta il nome dello chef. Tra le proposte per ricordare il maestro della cucina italiana anche quella di intitolargli una via o un giardino