Matrix è ovunque. La matrice che le sorelle Wachowski nel 1999 misero nelle mani di Morpheus, Trinity e di Thomas A. Anderson, meglio noto come Neo, ha segnato una di quelle vere pietre miliari non solo del cinema, ma della cultura pop in generale. Decise a rinnovare quel concept che aveva portato a un livello superiore il mito della caverna di Platone, le registe tra meno di un mese vedranno il ritorno sul grande schermo del loro capolavoro con un nuovo capitolo, il quarto. Per alimentare l’attesa, però, era necessario tenere sulle spine anche la community dei videogiocatori, quella che più di tutti ha, in questi venti anni, saputo reinterpretare il concetto di “mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità”.
Per farci, quindi, assaporare quelli che saranno di sicuro gli sviluppi in termini di software nei prossimi cinque anni, l’Unreal Engine 5 si è palesato dinanzi ai nostri occhi con una tech demo dal nome The Matrix Awakens, disponibile su PlayStation 5 e Xbox Series S/X da pochissimi giorni, in contemporanea con l’annuncio ai The Game Awards del 2021. Il nuovo motore grafico di Epic Games, pertanto, è realtà ed è tra le nostre mani. Il nostro viaggio in Matrix ricomincia da qui.
Gli Agenti del marketing
Se la demo ci si presenta con una durata molto breve, non oltre i quindici minuti, la possibilità di sfruttare l’open world messo a disposizione da Epic Games è potenzialmente infinita. La potenza di fuoco, reale nella prima parte, simbolica nella seconda, è poderosa, così come il dubbio innestato nel videogiocatore sin da subito. Keanu Reeves, l’attore che dà il volto, la voce, le sembianze, le movenze a Neo, è reale o no? Il suo modello virtuale è perfetto, sia nei movimenti che nella resa, mostrandoci un livello di dettaglio molto alto: conosciamo la risposta, sappiamo che siamo dinanzi a una trasposizione in CGI dell’attore canadese, ma mai come in questo caso è affascinante lasciarsi conturbare dal dubbio. Ad accompagnarlo, subito dopo, appare Carrie-Anne Moss, l’attrice che ha dato vita a Trinity, fedelissima a com’era vent’anni fa al cinema.
Matrix nel 1999 aveva posto un nuovo benchmark per la realizzazione tecnica di alcune scene, se non di tutte, con una CGI che sebbene oggi possa sembrare vetusta e sorpassata – a ragion veduta – all’epoca ci aveva permesso di fissare con occhi spalancati il futuro: adesso Epic Games non solo ci permette di avere dinanzi a noi una danza, dei movimenti coordinati al millimetro da parte dei due attori, ma anche di tornare a fantasticare su quella realtà che non è tale. L’Unreal Engine 5 quindi ringiovanisce Reeves e lo riporta a vent’anni fa, pur dovendo incassare le sue critiche a quelli che sono gli agenti del marketing, che hanno preso delle decisioni che, parrebbe, vanno contro quelle che sono le azioni da compiere.
Terminato il momento di introspezione filosofica, di dubbi innestati come nemmeno Nolan in Inception, Matrix Awakens ci mette nei panni di una nuova recluta, una ragazza chiamata ad ambientarsi nella nuova realtà nella quale è stata catapultata. Neo ci saluta, con un’uscita di scena degna dell’Eletto, e ci lascia proseguire verso un lunghissimo binario, costruito per lasciarci dell’azione e dell’adrenalina a disposizione di un medium che la richiede costantemente. Puntatore automatico, pistola a sei colpi, sostituita poi da una mitraglia e via all’inseguimento con sparatoria contro gli Agenti.
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